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      Io ho già scritto alla contessa, ma che può mai fare una lettera? Ah, caro mio, voi non potete imaginarvi in che tormentoso affanno io mi trovi... io che, nell'intento di stornare de' mali gravi, ne ho forse accumulati di gravissimi... Ma che potevo far di più?...
      - Ella non doveva e non poteva essere responsabile delle azioni altrui...
      - Fui io stessa a consigliarla di riparare a Venezia, perchè là conoscevo una famiglia d'oro a cui affidarla.
      - Dunque?
      - Chi poteva sospettare e prevedere che l'uomo per cui ella si trovò in così grave intrigo, per cui lasciò marito, parenti, patria, doveva precisamente trasferirsi a Venezia anch'esso?... Ora dunque potete comprendere di che si tratta... e come sia possibile e probabile e, Dio non lo voglia, forse vicina una tragedia domestica... Fate dunque presente tutto ciò alla Marliani, giacchè la contessa ama qualche volta intrattenersi con voi; sopratutto mi premerebbe che la raccomandazione fosse fatta in modo che paresse una vostra inspirazione.
      - Io farò in maniera che possiate esser contenta...
      - Un momento fa vi raccomandava di attender meglio al vostro interesse, e di non abusare lo zelo a danno vostro e di vostra madre... Ma ora debbo dirvi tutto il contrario... che bisogna mettiate per oggi da parte tutte le cose vostre... Del rimanente, chi perde il tempo, dee esser compensato... e...
      - Che! gridò il Parini, vorrebb'ella togliermi la mia parte di merito, quando, sotto a' suoi ordini, avessi potuto cooperare a vantaggio altrui?
      - Non mi guardate così, anima fiera, disse donna Paola sorridendo lievemente; e giacchè so che avete tanto entusiasmo nel fare il bene.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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