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      .. A Milano c'è l'aria grossa... A Parigi c'è il fango che imbratta le vesti... A Cadice, di notte, vola nell'aria un verme assassino che intacca il polmone. Io ho servito in più città di Europa... e non v'è luogo che non abbia il suo malanno. Però mi permetta, signore, ch'io le dia un consiglio.
      - Che consiglio?
      - Non tocchi un tal tasto ai Veneziani, perchè c'è pericolo di perdere la loro amicizia. Ella può lasciarsi andare a criticare il loro teatro, la piazza, il ponte di Rialto, il corno del Doge... tutto... ma non tocchi il cattivo odore de' suoi rii... Per questo lato è convenuto che debbano esalare essenza di rose.
      Noi non sappiamo se quel cameriere, che non era di Venezia, dicesse la verità, ma in ogni modo si vede che le città son come gli uomini. Canova s'indispettiva se altri non dava alcuna importanza alle sue povere tele; e non teneva gran conto dell'ammirazione che tutta Italia prodigava alle sue grandi opere statuarie.
      In quanto ad Amorevoli, egli non trovò da replicar nulla col cameriere, e dato sesto alle sue robe e rimbionditosi con ogni cura, discese a mangiare; dopo di che aspettò che venisse l'uomo della gondola, il quale venne in fatto sull'imbrunire.
      - Ormai si fa tardi, caro mio, e ci resta ben poco a vedere...
      - Ma no sala, zelenza, che Venezia la xe megio de notte che de zorno... La se contenta de lassarse guidar da mi, e la vederà che cosse grandi, sior!
      Dopo pochi minuti erano al largo verso la Zueca. Il felze era stato levato, e Amorevoli appiccò conversazione col gondoliere, da cui sperava di raccogliere tutto quello che gli abbisognava.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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