Pagina (277/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma ella, siccome spirava il vento più molle, più carezzoso e più tepido sull'espansa laguna, sentiva così a circolare in sè più rapido il sangue e più caldo, il che le comunicava all'intelletto, e più alla fantasia, che è una sezione di quello, una indefinibile esaltazione e un tumulto di desiderj vaghi, che le impedivano persino di dar tutto il peso all'infelice situazione in cui versava. Per molti e molti giorni. avea saputo essere costante a non uscir mai dal proprio appartamento, e ad imporsi tutti gli obblighi di una volontaria prigione; ma un dì cominciò a creder ragionevole di poter far parte della serale conversazione che tenevasi in casa Salomon; e siccome eravi stata accolta con que' segni di stima e di amorevolezza che troppo rare volte avea trovato a Milano, così non fu per nulla restìa a passare da quella conversazione ristretta, tranquilla e casalinga, alle altre di case più cospicue ed affollate del bel mondo. E là, fra tanti giovani che le fecero cerchio intorno, trovò persino entusiasmo. I romanzi dell'abate Chiari eran letti avidamente allora, e avean messo in tutti gli animi giovanili il desiderio del maraviglioso e dello strano; onde la contessa V... di Milano, giovane, bella, dotta, avvezza a trattare con dimestichezza i corpi celesti (chè di ciò era corsa la voce anche là...), infedele al marito, la qual cosa, in un secolo corrotto, facea stupendo giuoco più ancora dell'astronomia; per di più, innamorata del più bravo e del più bel tenore del secolo, personaggio che in una città musicale dovea produrre l'effetto di un giovane e prode capitano dei dragoni, in tempo d'esaltazione guerriera; e, per il non plus ultra del romanzesco, autrice di una fuga disperata (le fughe hanno sempre trovato entusiasti in tutti i tempi, ad eccezione di quelle in musica); tutte queste cose avean dunque fatto sorgere intorno a lei un'atmosfera di splendori così abbaglianti, che l'ammirazione per lei, in un periodo in cui le pesanti parrucche ajutavano a riscaldare i cervelli, diventò, come dicemmo, entusiasmo, diventò delirio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Salomon Milano Chiari Milano