Pagina (283/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Taceva il gondoliere-poeta, intento a poter ritrarre quel poetico vero. Tacea donna Clelia, assorta e mesta, e coll'animo sollevato da una commozione ineffabile. Il gondoliere, avvisato dell'ora tarda, girò la gondola per tornare in canale. Poco prima era passata per di là anche la gondola ove, e fu un punto se non vi si scontrò, trovavasi Amorevoli... di modo che donna Clelia potè vederla materialmente, ma senza provare veruno dei soliti sospetti presaghi e dei soliti palpiti arcani; nel punto medesimo poi ella vide alla sfuggita il lume di un fanaletto che probabilmente doveva essere di una gondola che s'era spiccata allora allora da Mestre, e soltanto il notò pel giuoco che faceva col suo luccicore tremulo e intermittente; ned ella da nessun genio dell'aria, segretario delle belle donne, venne avvisata che se innanzi le correva in gondola la vita, di dietro potea forse venire in gondola la morte.
     
     
      III
     
      Abbiamo accennato che, quasi contemporaneamente al tenore Amorevoli, era partito da Milano il conte colonnello V... Esso infatti lasciò la città all'alba del giorno successivo a quello nella cui sera Amorevoli erasi messo in viaggio. Il conte V... avea detto di voler fare una gita nelle sue terre; i servi però poterono accorgersi, pei preparativi che loro vennero ingiunti, che trattavasi invece d'un viaggio di qualche importanza e non breve; così quel che allora pensarono nel far le valigie lo avesser subito detto!... ma, come avviene di consueto, parlarono quando non c'era più l'opportunità. E il conte si mise davvero in viaggio per Venezia, ed essendo partito dodici ore dopo il tenore, tanto martellò e pagò i postiglioni, ch'ei potè guadagnare su chi lo precedeva più di mezza giornata.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Clelia Amorevoli Clelia Mestre Amorevoli Milano Amorevoli Venezia