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      - Come v'è potuto passare in mente un simile sospetto, se il segretario v'aveva detto che l'inchiesta veniva da Milano?
      - Il come non lo so... ma il fatto è che mi passò per la mente... Del resto oggi capisco benissimo che ero pazzo a pensarlo... ma, quando non s'è fatto nulla per cui si abbia a temere la giustizia, nell'andare a tentone per cercare un motivo qualunque, si dà dentro spesso in una pazzia...
      - Voi dunque potete ripetere che non sapete nulla affatto del motivo del vostro arresto?
      - Lo ripeto, disse asseverantemente il lacchè.
      Qui succedette un momento di pausa. L'auditore guardò il capitano di giustizia, il quale, disse solamente:
      - Continuate.
      - In che giorno voi vi siete recato a Venezia per la prima volta? continuò l'auditore.
      Questa domanda era un colpo maestro... Il capitano stupì... come uno che vede un fiacco giuocatore di bigliardo a tentare un colpo riservato, e coglier bene la palla, e pensò fra sè stesso: Sta a vedere che costui oggi mi sfalsa per la prima volta...
      - Rispondete, quando siete partito da Milano per Venezia?
      - Il dì preciso non me lo ricordo bene... ma so che del carnevale di Venezia ho passato nove giorni, e là finisce al martedì, quattro giorni prima di Milano.
      La risposta era più ancora da maestro. L'auditore guardò il capitano di giustizia.
      - Come potete provare che voi eravate a Venezia prima del mercoledì grasso?
      - Che cosa so io?... Da Milano sono partito solo, perchè avendo guadagnato assai al giuoco, m'è venuta la tentazione di recarmi in una città dove il giuoco si fa più largamente che qui.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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