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      - Perchè dite: se anch'essa voleva vivere?
      - Ma chi non sa la storia della contessa, dal momento che tutta Venezia n'era piena? e appunto per questo le ho fatto intendere, rispettosamente, che badasse piuttosto a' fatti proprj, che non a guastare i fatti altrui. Anzi, sul proposito della signora contessa, giacchè essa ha tentato di rovinarmi...
      Qui il Galantino si fermò di punto in bianco, spaventato dalla propria imprudenza, e diventò pallido come un panno lavato.
      Il capitano di giustizia fece un atto di sorpresa; l'auditore guardò il capitano contento, come un pilota che dopo una lunga bonaccia, odora finalmente un fil di vento, e s'accorge che si può spiegar la vela.
      - Come sapete voi che la contessa abbia tentato di rovinarvi, scrivendo sul conto vostro ad una persona fidata di Milano, e mettendo innanzi i sospetti che voi gli avete ispirati?
      - Io non so nulla.
      - Come non sapete nulla? Cosa vi disse la contessa quando vi siete trovato seco? badate a non dir la bugia, perchè qui c'è tutto... e mostrò una lettera.
      - Cosa mi disse? molte cose mi disse.
      - Dite tutto, alla buon'ora, continuò l'auditore che in quel giorno era più coraggioso del solito.
      - Io non ho difficoltà nessuna a ripetere tutto il discorso...
      - Le cose inutili mettetele da parte e rispondete a me. La contessa vi parlò del trafugamento di carte commesso nella casa del marchese F... nella notte del mercoledì grasso?...
      Il lettore si accorgerà che l'auditore, se fosse stato più acuto e sagace, avrebbe potuto scansar tante lungaggini, e cominciare l'interrogatorio da questo punto principale.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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