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      Nelle opere dell'arte, segnatamente dell'architettura, la grandiosità dell'impianto e l'audacia del concetto sono elementi che non ponno essere disprezzati, bastando soli a dare importanza agli edifizj. La miscela di più forme, i giuochi di parole, i bisticci, le freddure onde pur sono offese le composizioni drammatiche di Shakespeare, non tolgono ch'egli giganteggi su tutti coloro che non straripano perchè non hanno fantasia che rigurgita. D'altra parte quella miscela ha un valore, se non per l'arte almeno per la storia di essa, almeno per le significanze ch'ella serba in molte parti della storia generale. I drammi di Shakespeare sono l'enciclopedia storica della grammatica inglese, chè cento autori portarono le diverse loro acque a quell'oceano; e il medesimo può dirsi di alcune opere dell'edilizia, fatte innalzare da più volontà e da ingegni diversi, che serbano le varie impronte dei tempi in cui hanno operato; onde se il gusto squisito, contemplando il tutto, si offende, non essendo preoccupato che delle linee e delle forme; l'intelletto abbracciando invece più elementi, non resta offeso dalle forme imperfette, perchè si lascia preoccupare dai varj significati che offre l'edificio. Nel vetusto San Marco, la meraviglia massima delle meraviglie veneziane, è una mescolanza di tutti gli stili e di tutte le idee che quegli stili, secondo alcuni, dovrebbero rappresentare - l'arte cristiana vi transige colla pagana, le incondite stranezze dell'impero basso contaminano spesso i simboli cristiani, la cupola orientale gira sugli archi latini, la colonna greca posa sulle costruzioni bizantine.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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