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      Ma più di quella medesima attillatura, ciò che facea meraviglia era la preoccupazione ch'esso aveva del proprio aspetto, fermandosi di tanto in tanto a contemplare sè stesso nei due specchioni che dall'alto al basso ornavano due pareti della sala.
      Quando i tre medici uscirono, il signor Rotigno tenne loro dietro.
      - E così? come si mette, dottore? chiese al Gallaroli.
      - Male, male assai.
      - Tanto male, soggiunse il dottor Moscati, che, per ogni buon conto, sarebbe opportuno mandare pel prete.
      Don Alberico, che, intento a guardar l'effetto d'un neo applicato per la prima volta in quella mattina dal parrucchiere all'angolo del suo occhio destro, non s'era accorto dei tre consulenti ch'erano usciti in quel punto, fu scosso a quella parola prete, e si volse e domandò:
      - Come dunque hanno trovato il conte mio padre?..
      - Fatevi coraggio, don Alberico, ma non a caso ha detto il dottor Moscati... che c'è bisogno del prete.
      Quando i medici si trovaron soli sotto all'atrio del Palazzo:
      - Ora ci spiegherete, dottore, disse Patrini a Moscati, quel che avete voluto intendere quando avete parlato della causa della malattia...
      Il dottor Moscati crollò allora la testa, e rispose:
      - Mi accorgo che nel libro della vita si legge meglio quanti più anni si hanno; e siccome io sono ancora più vecchio di voi altri due, così mi sono accorto di ciò che voi non avete intraveduto. Tuttavia, caro dottor Gallaroli, voi che siete della famiglia, avevate l'obbligo di accorgervi di qualche cosa. Quando mi avete detto, che il malore scoppiò subito dopo l'annuncio della cattura del lacchè, ho tosto compreso da che tutto deriva.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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