Ma in che modo l'autorità provvide a far alloggiare la contessa presso donna Paola Pietra? Il fatto è chiaro. Dopo che il Senato fu istrutto della strana deposizione del lacchè Suardi, e riputò indispensabile di sentire di presenza in giudizio la contessa V..., l'illustrissimo capitano di giustizia, dopo una conferenza col presidente del Senato e col senatore Gabriele Verri, mandò a chiamare donna Paola, a cui fece palese la deposizione del Galantino, e insieme la risoluzione in che era venuto l'eccellentissimo Senato d'interessare il Consiglio Veneto a mandare a Milano la contessa.
Che terribile colpo facesse una tale notizia sull'animo di donna Paola è facile immaginare.
Dopo il primo turbamento e dopo quella tremenda confusione in cui le persone educate da una lunghissima esperienza son gettate al sentire imputato di una colpa detestabile chi si ama e si protegge, appunto perchè alla predilezione ed alla stima si mesce sempre il dubbio dell'umana perversità e delle apparenze ingannatrici; donna Paola, nel fondo dell'animo suo, rifiutossi a prestar fede all'oscena accusa. Disse poi tali cose al signor capitano, e le espose con tanta eloquenza e fervore, che lo stesso marchese Recalcati, ch'era un eccellente galantuomo, fu presto dell'avviso, essere infondata l'accusa del Galantino, e dovere anzi l'accusa medesima servir col tempo alla riprova della di lui ribalderia. Perciò, alla profferta che donna Paola gli fece di ricevere in casa la sventurata contessa sotto la sua protezione e sorveglianza non potè che accondiscendere, onde al luogotenente di Pretorio al confine del Ducato furono inviate istruzioni in proposito.
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