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      Bensì il Morosini tentò rifarsi producendo casi criminali a dozzine in cui la tortura venne inflitta anche senza quegli estremi dai quali il Verri non decampa, e il Verri a ripetere che gli errori passati non devono essere esempio a nuovi errori, e qui ha ragione, ma sibbene un salutar avviso per scansarli. E intanto c'è un altro fatto, di cui la città è piena. Sentite, che questa è nuova, e giudicate voi... È un avviso a stampa su tutti gli angoli della città, col quale il maggiordomo di casa Morosini invita il proprietario di un rotolo di cento zecchini veneti stati mandati all'indirizzo del senatore, a voler rimandarli a pigliare. La folla è stipata a tutti i canti e chi ne dice una e chi un'altra... Il Morosini, se non è un gran giureconsulto, è un furbo matricolato... e... odia tutti i suoi colleghi, segnatamente il Verri, e... voi già capite dove va a parar la cosa. Or io vo, e voi state di buon animo e dite lì alla... (e qui fece un lezio curioso accennando la porta della camera per cui la contessa era dileguata) che dopo il temporale viene il sereno... È ben la contessa V.... non è vero? soggiunse poi subito.
      - Sì, la contessa, arrivata or ora da Venezia.
      - Povera donna, è la vittima di un assurdo arbitrio... Ma lo studio fu di gettar la polvere negli occhi, e di rivolgere l'attenzione altrove... Però non ci riusciranno. No, non ci riusciranno... Far venir con violenza una persona che sta altrove di pien diritto, perchè un ladro briccone inventa una frottola a suo danno.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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