.. e pazienza avesse detto, il ladro bugiardo, d'aver visto egli stesso, d'essere stato testimonio, mezzano, che so io... Ma no, tutt'altro... Ora basta... la verità dee balzar fuori... Intanto buon dì e buon anno - e l'avvocato Agudio uscì.
Quando l'avvocato attraversò il cortile, incontrossi nel luogotenente del Pretorio che tornava dal palazzo del Capitano di giustizia.
Questi lo inchinò con atto di profonda devozione, esclamando:
- Signor avvocato, i miei rispetti...
- Oh addio... non ti conoscevo... Or dove sei tu?
- Luogotenente di Pretorio al confine.
- Bravo, ma cosa fai qui?
- Ho accompagnato a Milano l'illustrissima signora contessa V..., ed ora, per commissione dell'egregio signor capitano di giustizia, vengo a portarle l'ordine scritto di recarsi domani per essere sentita in giudizio... E stasera torno donde sono venuto... Presto poi spero di venir traslocato a Milano... Mi conservi la sua protezione...
- Addio... E l'avvocato uscì sulla via, e attraversata la piazza Borromeo e santa Maria Podone, se ne venne al Broletto, al Cordusio e alla piazza de' Mercanti, salutato per via rispettosamente da molte persone di cappa e di spada, come suol dirsi, ai quali egli non corrispondeva che il più confidenziale saluto, e tirava via parlando fra sè e borbottando tra' denti.
Quando fu in piazza de' Mercanti, la folla non era scemata innanzi ad uno de' pilastroni del palazzo, in oggi dell'Archivio, sul quale era impastato l'avviso firmato dal maggiordomo di casa Morosini, che diceva così:
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Agudio Pretorio Capitano Pretorio Milano Milano Borromeo Maria Podone Broletto Cordusio Mercanti Mercanti Archivio Morosini
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