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      Il vantaggio che doveva raccogliere il costituito Suardi dal furto, non deve cercarsi nel furto in sè stesso e per sè stesso, ma nel premio che presuntivamente deve essergli stato dato o promesso da chi poteva avere interesse a far scomparire le carte più preziose del defunto marchese. In quanto al secondo punto, se nel primo interrogatorio appare l'astuzia del costituito, faccio osservare che non ci appar sempre la coerenza là dove, eccitato dall'ira, esce a dire che la contessa lo ha tradito... (prego l'egregio segretario di leggere quel passo, ch'io notai, appena le carte furono portate in Senato e di cui non ricordo bene le parole).
      Il segretario cercò, trovò e lesse il passo.
      - Or mi pare che sia difficile il dimostrare esserci coerenza qui, quantunque subito dopo il costituito, con arte diabolica, torca le parole a diverso significato. Ora la mancanza di coerenza in un uomo di sì manifesta astuzia, fa presunzione che vi sia colpa. Venendo ora ai testimonj: se il primo si è ritrattato accusando una memoria infida, per la paura che nelle persone ignoranti desta l'idea di dover giurare; pure le sue deposizioni fatte prima vanno d'accordo colle deposizioni del secondo testimonio, il quale, per soprappiù, spontaneamente dichiara di volere confermare gli asserti con giuramento. Bene io sento a dire che il secondo, essendo solo a testimoniare, non basta a formare un indizio, perchè non si verifica in lui la qualità di essere superiore a qualunque eccezione. Ma perchè, domando io, non si verifica?


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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