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      E soggiunge (alludendo senza dubbio al ducato di Milano): «Si è sperato in un luogo fioritissimo d'Europa poch'anni fa, che si dovesse abbracciare l'opportuno partito preso ora dal Pontefice. Le compensazioni proposte al Re per reintegrare le sue finanze del prodotto di tale appalto e i beni che ne sarebbero avvenuti nello Stato, erano posti in tal chiarezza da un gran personaggio, che i popoli credevano da un giorno all'altro di sentirne l'abolimento.
      «Ora però, conchiude, che il capo della Chiesa ha dato un così bell'esempio, è credibile che sarà da altri principi imitato, e che essi approfitteranno dei vantaggi che può produrre il dilatato commercio d'un genere reso tanto comune. Se il tutto si riducesse ad appalti, le città più fiorite diverrebbero solitudini, restringendosi a poche case quel che è il sostegno di tante famiglie.»
      Il fatto adunque del decreto pontificio, la voce pubblica, le gazzette misero in tale apprensione i signori fermieri, che questi presero il partito di Wallenstein, il quale saccheggiava i paesi quando vedeva di non poter fermarvisi a lungo coll'esercito.
      Fra tutti i fermieri e gli addetti alla Ferma, quel che viveva in minor timore era pur sempre il Suardi, per le ragioni sopraccennate, ed anche perchè in quell'anno medesimo il signor Rocco Rotigno, in conseguenza di una prodigalità forsennata, dei colpi maestri che egli il signor Suardi aveva dato al di lui naviglio pericolante, carico di debiti enormi, sparì improvvisamente da Milano nel mese di ottobre.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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