E la passione che, pel lavoro del tempo, s'era in lei tanto quanto attiepidita rispetto a colui che sa il lettore, riproruppe nell'intimo suo un dì che la fanciulla, dandosi a ridere, riprodusse una lieve e fugace alterazione delle linee del viso, che era caratteristica in suo padre; diciamo - in suo padre, non nel conte V...
È cosa dolorosissima a pensarsi, ma, troppo spesso, ella è vera. Le passioni nate e cresciute e alimentate in onta al grido dell'opinione pubblica, e al decreto dell'assoluto dovere, e al soliloquio assiduo della coscienza, sono le più ardue a sradicarsi da un cuore, e spesso non si sradicano che colla vita. Un amore invece che sia stato protetto anche dalle sospettose madri, e benveduto dai padri perplessi, e che abbia meritato le congratulazioni di tutto il parentorio, per quanto ei sia fervido agli esordj, è destinato a svampare, ad addormirsi, a morire, appena abbia percorso il suo periodo fisiologico; a morire in pace bensì e a suo letto, come suol dirsi, ma pur sempre a morire; press'a poco forse come i conforti incessanti di una vita agiata afflosciano l'esistenza, e i leni tepori del caminetto ponno addormentare dopo il pranzo anche uomini attivi e impazienti come Giulio Cesare e Napoleone. Davvero che c'è da gettar via la testa meditando su codesti arcani del cuore umano, ma la colpa non è nostra se gli amori benedetti muojono in pace, mentre le maledette passioni vivono in guerra. Ora quella indefinita alterazione nelle vaghe linee della fanciulletta Ada, che riprodusse al vivo il sorriso di Amorevoli, fece nel cuore della contessa l'effetto di un metallo rovente che, immerso nell'acqua alquanto sbollita, ritorni a farla stridere.
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Giulio Cesare Napoleone Ada Amorevoli
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