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      O cara e sventurata Clelia, indarno protetta dai logaritmi e dalle ipotenuse! Divisa da colui da otto anni, troncato ogni carteggio seco per uno sforzo violento della sua volontà, ossia per un atto di virtù vera..., che brividi ella sentì corrersi pel sangue nel sorprendere il fuggitivo baleno di quell'antico sorriso! Fu allora che l'affetto antico, risorto tutt'intero, non trovò altra via di sfogo salutare che nell'abbracciare e baciare e stringere a sè quella soave sua Ada, per la quale in quel momento, sentì cresciuta la tenerezza al punto, che l'amor materno sembrò quasi assumere, per un istante, i fervori di una violenta passione! Ma ora dovevan dividersi.
      La contessa tornò a Bologna; Ada fu ricondotta in monastero. Or che lume d'intelletto risplendeva entro al leggiadro velo di quella fanciulletta? che spontanea virtù di natura avea sortito? che cuore, che sentimenti, che istinti? Ahi, nata di passione, pur troppo, il germe di essa le si depose inavvertito nel sangue, quasi come avviene de' malori gentilizj! germe destinato a dar subite espansioni e precoci, a guisa di un fiore che, affidando all'aria ancor fredda le sue prepostere fragranze, precorra, annunciandola, la primavera; - e all'occulto germe doveva dar forza e riceverne a gara, per le consuete rispondenze arcane, una non comune svegliatezza di mente, recando essa nell'ingegno un abito spontaneo a manifestarsi col linguaggio dell'arte! Tutte queste cose, quando la fanciulla non avea che otto anni, non furono intravedute che dalla penetrazione profonda di donna Paola; ma a dieci anni vennero considerate, e con inquietudine sospettosa, anche dalla madre superiora del monastero di san Filippo.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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