A tutto questo pensò per lungo tempo, senza tuttavia darvi una grande importanza, e solo in quei momenti, in cui beveva il caffè dopo il pranzo, o cavalcava solitario, o stava così sottocoltre alla mattina, aspettando che il servo gli recasse l'acqua fresca inzuccherata. Se non che il destin volle che un giorno, sedendo a pranzo in casa d'uno dei capi della Ferma, tra i varj parlari, il discorso cadesse sulla contessa V... e da uno dei commensali venissero dette queste precise parole: «a proposito, ho visto jeri la figliuola di lei, quella che fu messa in San Filippo; oh che bella e graziosa tosina!... È tutta sua madre, se forse non ha una certa grazietta inesprimibile, che sua madre non aveva!»
Non ci ricorda in qual battaglia, ma in una delle più celebri, Napoleone, il quale non vedeva ancora ben chiaro sull'esito di essa, a un tratto, sentite le relazioni d'un suo ajutante che accorreva sbuffante, balzò in piedi e gridò: - La vittoria è nostra. - Ora il Suardi non balzò in piedi e non gridò, ma pensò tra sè: Adesso vedo quel che si ha a fare, - e fermò un mezzo partito. Così, otto giorni dopo, ossia quando ricorse l'altro giovedì, giacchè dal commensale amico aveva sentito anche i particolari della giornata, si trovò in luogo ed in ora opportuna, e vide, anzi guardò la fanciulla. Gironzando poi là in vicinanza del monastero di San Filippo, osservata un'ortaglia con casamento, entrò così a caso a dimandare di chi fosse, e giacchè da qualche tempo andava cercando un vasto luogo in Milano, non molto distante dal suo studio in Pantano, per deposito di mercanzie, chiese se il proprietario sarebbe disposto a vender quel luogo.
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