Ma che intenzioni aveva egli? ma perchè, sotto pretesto di frugare onde cercare il tabacco di contrabbando, aveva pensato di mandar volpi e faine nell'ovile intemerato?
Questo è ciò che vedremo in seguito. Intanto ci convien recarci in casa di donna Paola, negli appartamenti del suo figlio maggiore, di quel Guglielmo lord Crall che noi abbiamo già visto a venir di gran trotto per via Nuova, verso le parti appunto del monastero di San Filippo. E ci convien far la sua conoscenza intima, perchè non dobbiamo attenderci cose indifferenti da questo bel giovane biondo, costituito dalla duplice natura d'italiano e d'inglese, nato da genitori di tempra fuor dell'ordine comune, caldo di mente, caldo di cuore, scolaro di Parini, lettore di Rousseau, entusiasta, misantropo, che dovea presentire quella melanconia destinata dal secolo a certi spiriti eccezionali, donde poi scaturì il concetto del Werther di Goethe, e quella che si potrebbe chiamare la moda del suicidio.
II
Questo Guglielmo lord Crall lo abbiam già veduto adolescente di dieci in undici anni a tradurre, in compagnia del suo minor fratello, una satira d'Orazio, essendone istitutore-ripetitore il giovane abate Parini.
Ora devesi sapere che il marito di donna Paola lasciò morendo una ricca facoltà ai due figli; che mancato a Londra nel 1762 un fratello di esso, accrebbe di tanto gli averi dei due suoi nipoti, che questi potevano stare a fare coi più ricchi di Milano; che il minore di loro, due anni prima del tempo a cui ci troviamo, si recò a Londra per compiacere alla tendenza che sentiva in sè irresistibile per i viaggi e la vita avventurosa; e che il maggiore prescelse di starsi invece con sua madre a Milano, tutto infervorato com'era di lettere e poesia e speculazioni filosofiche.
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