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      Di questo Guglielmo lord Crall abbiamo anzi sott'occhio un volumetto, stampato del Galeazzi, di poesie latine (Carmina Latina - Domini Gulielmi Cralii - E Londino oriundi - Mediolani, typ. Jos. Galeatii 1765), poesie tibulliane assai più che oraziane, sebbene di mestissima vena, e qua e là soffuse di una mistica nebbia che non poteva appartenere al genio di nessun poeta pagano e latino. Ma de' suoi versi tibulliani modificati dallo spleen inglese, il quale dal sangue del padre era passato nel suo, parleremo in altra circostanza. Per ora ne basti sapere che, mentre egli attendeva alla stampa de' proprj versi, s'innamorò, come può innamorarsi un italiano moltiplicato per un inglese, di una fanciulla, la quale, e chi non l'ha indovinata prima? era appunto la crescente Ada.
      Vi sono persone, per lo più femminili, qualche volta maschili, le quali, trovandosi giovani in presenza di giovani dell'altro sesso, non possono nè muoversi nè respirare nè guardare senza nuocere all'altrui buon umore, ossia senza destare qualche furente passione, la quale poi, allorquando non è corrisposta, finisce per essere incomodissima e molesta, e qualche volta persino pericolosa a chi l'ha innocentemente provocata. Egli è perciò che sono talora degni d'invidia quelli che dalla natura fisica non ricevettero tutt'intero nè perfetto il loro appannaggio, ed ebbero qualche occhio di meno, o qualche protuberanza di più, e dalla rachitide e dalla scrofola furono preparati in modo da servire di controstimolo a chi è nato per amare.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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