Non è che la finanza, la quale in certi casi, confederandosi colla giustizia, può, facendo i proprj, far anche gl'interessi della povera compagna, quasi sempre derelitta. È un pezzo che lavoro a queste cose, e già ho aperto gli occhi a chi li aveva chiusi naturalmente e a chi li teneva chiusi per convenienza. Persuaso di questo, ho cominciato a fare indagini insistenti per redigere un bilancio dello stato del commercio nel ducato milanese, che feci pubblicare senza perder tempo. Io sapevo benissimo che, a discoprire gli altari e a togliere il velo ai misteri, più di uno avrebbe guaito, e qualcheduno anche di quelli che stanno più in su. Il che di fatto avvenne, ed ebbi accusa d'avventato e d'imprudente; perchè non si voleva che io mettessi il pubblico a parte delle mie rivelazioni; e si amava piuttosto che dalla mia testa le versassi nella testa altrui, senza che nemmen l'aria se ne accorgesse. Ma io sapevo quel che mi facevo, prima di tutto perchè fatto palese il falso movimento di un congegno della gran macchina civile, chi la governa è costretto ad operare a suo dispetto, e a suo dispetto spesse volte s'incammina a raccogliere gli applausi della moltitudine; poi, perchè di questi applausi, giacchè avevo fatto la fatica, desideravo averne anch'io la mia quota; e ciò mi pare che sia ragionevole. Intanto sono riuscito a far comprendere che l'innocente diletto di far strillare il pubblico sotto alle battiture dei fermieri costava allo Stato due milioni all'anno, e che però l'abolizione d'infinite vessazioni ne faceva entrar due nelle casse erariali.
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