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      Il Baroggi guardņ il Galantino con un lezio del volto significantissimo.
      - Chi ve l'abbia gettato non si sa... perchč non par vero nemmeno che la madre badessa, per il suo privato consumo e per quello delle suore coadjutrici... basta... qualcuno sarą stato... e a noi non importa nč di chi nč del come nč del quando; quel che preme si č che la perquisizione non torni inutile... E voglio che anche tu sii presente... essendo necessario che quella gentaglia di commessi e guardie e sbirri sia tenuta in freno... tu mi capisci.
      - Capisco benissimo. Ma capisco anche che si puņ fare un buco nell'acqua.. e che questa volta era meglio chiudere un occhio e lasciar che il tabacco marcisse in convento, anzichč liberare il volo ai falchetti e gettarli tra quelle povere rondini. Il malumore della cittą č al punto, che un minimo fatto di pił basta a convertirlo in una tempesta da ammaccar il capo di chi si lascerą cogliere. Figuratevi poi questa bagattella. Fin ad ora non fu mai fatta perquisizione in nessun monastero... Torno a ripetere, mi pare che questo voglia essere un colpo falso, di quelli che feriscono e fanno saltar le dita a chi tiene l'archibugio.
      Il Galantino tacque un momento, con un certo atto di preoccupazione, poi soggiunse:
      - Ma, caro mio, la legge c'č, e se ci fu pel convento dei Cappuccini, e per quello dei Barnabiti... e per casa Visconti e per casa Arconati... ci puņ e ci dev'essere anche per la casa delle monache. Chi sono infine quelle pettegole? i signori che hanno fatta la legge dovevano pensarci loro.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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