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- Ma sapete, signor Galantino... già qui si può parlar chiaro, che nessuno ci sente... sapete che quell'editto fu una grande iniquità... e dacchè Milano è Milano non s'è mai vista la magistratura a tenere il sacco ai... che cosa si ha da dire?... ai birboni e ai ladri... come in quest'occasione?...
- Come? ai birboni e ai ladri?
- So quello che dico... e quand'esce una legge di quella conformità, chi ha l'incarico di farla eseguire ha naturalmente il mandato di fare il ladro e il birbone... Ed io dichiaro di aver dovuto essere e l'uno e l'altro, quantunque a mio dispetto. E, giacchè si ha a dire la verità tutta quanta, ho avuto caro che voi m'abbiate fatto chiamare, dal momento che avevo un ardente desiderio di parlarvi...
- Parlarmi? e di che?
- Di questo, che se fosse possibile farmi passare dal corpo delle guardie negli ufficj d'amministrazione, a me parrebbe di toccare il cielo col dito.
- Io t'ho fatto nominar sotto-tenente perché sapevo che un tal posto impingua le saccocce.
- E ve ne ringrazio e tanto, chè, dopo mia madre, siete voi il solo uomo a cui mi professi obbligato in tutta questa mia vita maledetta...
- Maledetta... perchè tu l'hai voluto... tu bevi, tu giuochi, tu gozzovigli, tu spendi e spandi, e poi tua madre piange... ed io...
- Voi mi avete sempre soccorso, e torno a ripetere che a voi solo io sento l'obbligo della più profonda gratitudine... ma...
- Che?
- Quando un uomo è nato per correre ad un fine e riesce ad uno opposto; quando un uomo si sente la mente e il cuore fatti per riuscir bene in una certa vita, e dal bisogno è invece costretto a far quello che gli ripugna.
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Galantino Milano Milano
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