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      È giorno di domenica: è quell'ora, dopo i divini ufficj, in cui la gente del contado è raccolta nelle casupole intorno al povero desco, e in cui il silenzio è profondo e diffuso in tutta la solitudine del lago; e per renderlo, a così dire, più presente al senso e penetrante più addentro nell'animo, dal giardino di qualche villa signorile par che apposta s'innalzi di quando in quando lo strido acuto di un pavoncello, ingrato come una trombetta fessa.
      Chi è fresco d'un'eredità o ha vinto una lotteria, quegli a cui per una special benedizione del cielo la vita scorre normale, regolare, infallibile, come la sfera di un orologio a cronometro, tanto che, se c'è un pericolo, è forse che la soverchia pace gli può rallentare la circolazione del sangue, al punto da metterlo all'impensata sotto la protezione di Sant'Andrea Avellino, e felice notte! coloro che sono circondati da una prole sana e da una densa moglie fedele e a cui sono fedeli; coloro che benedetti dal papà, dalla mammina, dai parenti, dallo zio facoltoso stanno beatamente sfiorando il primo quarto della luna di miele, si capisce benissimo come possano lodare i romitaggi al monte e al lago; ma in quanto a noi comprendiamo assai meglio come fosse più che mai accresciuta la tristezza e l'infelicità di Ada dal momento che fu tratta a vivere in quella solitudine di Montepiatto.
      Tornando al lago, fu sempre per noi un oggetto di maraviglia e un fenomeno degnissimo di studio lo spettacolo di quegli uomini dell'Inghilterra, che un bel giorno, dalla loro capitale di due milioni d'abitanti, fuggono per ritirarsi sul lago di Como, e colà, eccettuate le ore consacrate al sonno, vivono continuamente nel loro canotto, soli tra il cielo e l'acqua, veri nautili umani, e pensano e pensano senza riposo, quando però non pescano, sinchè arriva il giorno che un temporale spietato porta via e sommerge Inglese e canotto!


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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