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      - Ma che mai dice, contessa? Sarei volato ad una sua parola, e sono qui tutto per lei. Or si degni di comandarmi.
      Ricompostasi alla meglio, donna Clelia ripetè all'avvocato Strigelli quel che prima aveva detto a donna Paola dell'inaspettato incontro col Galantino, dell'insistenza importuna onde colui aveva tentato di avere un abboccamento con lei a Lodi, e come tutto la induceva a credere ch'esso era partito per recarsi espressamente a Bologna per cercare di lei.
      Lo Strigelli ascoltò attentamente e con grande stupore, poi soggiunse:
      - Altro che accordargli un abboccamento, signora contessa, quando il Suardi si presentasse! anzi il mio parere sarebbe quasi di mandarlo a cercare quando non venisse subito... Si sa mai, contessa! Tutto può servire in questa circostanza e bisogna metter da parte ogni riguardo. Ma perchè non sentirlo a Lodi, senza perder tempo quand'egli chiese di parlarvi?
      - E chi si poteva fidare di quel ribaldo?
      - Comprendo benissimo... tuttavia... ma qui si fermò con quell'atto di chi improvvisamente è assalito da un pensiero curioso e strano, non mai avuto nè sospettato prima, e, dopo aver fatti due o tre passi per la camera:
      - Ma sa cosa devo dirle?... esclamò tutt'a un tratto.
      - Che?...
      - Un filo è trovato, contessa. Or tutto è chiaro. Vuol ella sapere chi ha fatto scomparire le fanciulle dal monastero? Ma già lo ha indovinato...
      - Il Galantino?... esclamarono ad una voce la contessa e donna Paola.
      - Il Galantino, sì signore. Sono tanto sicuro di ciò come di nessun'altra cosa al mondo.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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