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      La sera, quando venne l'abate Parini e Paolo Frisi e l'avvocato Fogliazzi, e gli altri intrinseci di casa, si tenne, quasi a dire, consulta su tutta quella matassa di cose. È a sapere che, dopo gl'interrogatorj fatti subire e a lord Guglielmo e a Lorenzo Bruni e agli altri detenuti, erasi constatato appartenere essi veramente alla società segreta dei Franchi Muratori. Anzi in quel dì stesso da un notajo, da un attuaro e da una mano di fanti del bargello era stata improvvisamente invasa la loggia di San Vittorello, e quanti si eran trovati in quel convegno, tutte persone e giovani delle prime famiglie di Milano, tra gli altri un figlio dello stesso capitano di Giustizia, furono tutti quanti tradotti nelle carceri suppletorie del Pretorio. Non mai s'era veduta tanta severità contro una conventicola che per tanti anni era stata, se non permessa, tollerata; onde pareva che tutto in que' giorni volesse piegar terribilmente al peggio.
      E adesso uscendo da casa Pietra e recandoci in Pantano, in casa Suardi, noi vi udremo il padrone di casa, tutt'altro che di buon umore, in serio colloquio col sotto-tenente Baroggi.
      - Già io v'ho fatto riflettere che non c'era poi tanto da ridere, diceva il Baroggi, e che la cosa era e doveva diventare ben più grave di quel che pareva.
      - Se non hai altro a dire, puoi anche tacere.
      - A questo mondo è meglio temere assai, che sperar troppo. Non si sa mai quello che può succedere.
      - Io so prevedere i pericoli da uomo ragionevole. Ma ho però anche una gran fiducia in me.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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