- Troppo giusto, troppo giusto.
E il giovane Strigelli, inchinando profondamente donna Paola, si partì.
Ed ora dovremmo parlare della visita fatta in quel giorno dallo Strigelli all'eccellentissimo capitano di Giustizia e il lungo colloquio avuto seco, ma troppe pagine si consumerebbero, e non c'è tempo a perdere. Poi dovremmo riferire un altro lungo discorso investigatore tenuto dal medesimo Strigelli nel dì stesso al sottotenente Baroggi, cui espressamente andò a trovare in caserma. Poi la visita di donna Paola al colonnello V.... e l'escandescenza di lui alla notizia della sfrontata pretesa del Suardi; ma anche per ciò ci vorrebbe troppo tempo e spazio. Pensiamo inoltre che tutto questo, meno il piacere ch'altri potrebbe avere a legger dialoghi, sarebbe al tutto superfluo, perchè in seguito dovendo veder le conseguenze di queste visite e di questi colloquj, di necessità potremo indovinarne il tenore, come se fossero stati riferiti. Bensì ne giova assistere a una mezza dozzina di soliloquj successi nella notte di questo giorno pieno di affannose faccende.
XII
In questa notte adunque alcuni de' nostri personaggi passarono le ore in uno stato di continua dormiveglia; vogliamo dire: l'avvocato Strigelli, il Galantino, il conte V..., donna Paola Pietra, la contessa Clelia V...; nè potè dormir benissimo nemmeno il sotto-tenente Baroggi. Vi fu un'ora in cui, quasi contemporaneamente, non potendo chiudere occhio, anche perchè il caldo era salito ai ventisette gradi di quel termometro che Réaumur aveva inventato nel 1731, e di cui l'uso s'era diffuso in Italia da pochi anni, i più di loro si alzarono sui gomiti a seder sul letto, e acceso il lume, si misero a conversare con quei pensieri, che ronzando intorno siccome insetti importuni, lor avevano rotto il sonno; così tutti fecero, quel che si suol dire, il loro soliloquio.
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