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      Tutto indarno. Queste cose il Baroggi le sapeva, e però nutriva una gratitudine profonda per quel vegliardo così burbero e brusco in apparenza, così retto e pietoso in realtà. Per questa circostanza dunque, e per lo sgomento che aveva in petto, fu assai sollecito di mettersi in libertà per recarsi da lui.
      Il vecchio Agudio, più che ottuagenario, non poteva più moversi dal letto. Non gli era rimasta che la lucidezza della mente e la dottrina. Teneva seco due giureconsulti praticanti che sotto il suo consiglio facevano, come suol dirsi, andare lo studio, tra' quali lo Strigelli era il suo prediletto.
      Quando lo scrivano gli annunziò che era venuto il Baroggi, egli se lo fece venire innanzi e seder vicino al letto.
      - Lascia che ti guardi in faccia, gli disse appena gli fu presso. La faccia è un frontispizio più sincero di quello de' libri. Però, senza tanti preamboli, ti dico che solo a guardarti si capisce che tu in questi giorni hai commesso qualche cosa che ti morde la coscienza.
      Il Baroggi taceva, onde l'avvocato continuava:
      - Non hai nulla di nuovo da raccontarmi?
      - In caserma non si sanno le notizie del Capitano di Giustizia.
      - Ah! dunque sai qualche cosa... Perchè dunque non mi dici nulla?
      - Ho saputo adesso, prima di uscire dalla caserma, qualche cosa così in confuso; del resto vedo che il signor avvocato sa tutto.
      - Sicuro che so tutto, e so anche che i birboni, se non è oggi sarà domani, sarà l'altro, ma viene il giorno che convien pure che paghino i debiti. Chi lo avrebbe detto che colui fosse per aprirsi una buca da se stesso, e lasciarsi cader dentro, come un semplicione, essendo pure più astuto del diavolo!


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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