Pagina (687/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non è vero, avvocato? e a costui ammiccò, volendo significargli che venisse in suo soccorso. Io vado di là e vi precedo... e la mia cara Clelia avrà la bontà di venir subito a parlare al conte... Così si parte... sull'istante... e riabbraccerete la vostra Ada stasera invece di domani.
      E, senza attendere risposta, donna Paola uscì, recandosi nella sala di ricevimento.
      Il conte era ancora seduto in poltrona, colla testa appoggiata al braccio sinistro puntato sulla sinistra coscia, mentre, per un movimento macchinale, andava percuotendo collo scudiscio che aveva nella dritta il soppedaneo della sala.
      - Signor conte, disse donna Paola, parlandogli stando di dietro del dosso della poltrona, quella povera contessa vorrebbe pregarvi... anzi sta per venir qui...
      -Che!? esclamò il conte alzandosi di subito e volgendo in giro gli occhi torvi.
      Gli uomini della natura del conte V... sono sempre perplessi intorno a quello che debbono fare; inoltre avendo una debole intelligenza, finchè il cuore può andar liberissimo ne' suoi slanci, tutto va bene, e qualche volta da uomini di tal fatta, a pigliarli con garbo, se ne cavano grandi cose; ma guai se d'improvviso tra gli slanci del cuore si inframmette qualche bisbetica riflessione della mente! Di tratto s'impennano e retrocedono da quella via su cui il sentimento spontaneo gli avea fatti correre fin con troppa velocità. S'impennano e non sono poi capaci di dissimulare pur un pensiero fuggitivo da cui sieno molestati. Un altro uomo, nella condizione del conte, dal momento che si fosse indotto a recarsi in casa Pietra, fatto quel primo passo, non avrebbe esitato a far tutti quelli altri che erano comandati come una conseguenza necessaria.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Clelia Ada Paola Paola Pietra