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      È indicibile il trasporto che ebbe il popolo per tale notizia. Il Reggente, a confondere la calunnia, presentò il giovane re al popolo radunato. Fu in quell'occasione che la fantasia parigina trovò di manifestare l'insolita allegrezza in un modo insolito, introducendo per la prima volta i così detti banchetti di famiglia fatti alla porta delle case col favore delle belle notti d'estate.
      I pubblici d'Europa, quando seppero le novelle di Parigi e la guarigione del giovine monarca e il modo nuovo e bizzarro di festeggiarla, non sappiamo fino a che grado dividessero la consolazione del popolo parigino, ma sentirono un sincero entusiasmo per coloro che avevano inventato quel nuovo metodo di stare allegri, e una smania che, si presentasse presto un'occasione appena appena ragionevole e plausibile per introdurre in patria quel così splendido trovato, e per applicarlo in modo da non rimanere addietro degli inventori.
      La città di Milano fu probabilmente la prima in Italia che tentasse in ciò di emulare la maggior Parigi. Se le invenzioni veramente utili all'umanità fossero sempre tanto fortunate e rapide nella loro diffusione quanto questa dei banchetti di famiglia alle porte delle case, come si tormenterebbero meno i veri amanti del ben pubblico! Quanto risparmio di parole, di discussioni, di guerre, di odj, di contumelie. Quante ossa di meno sarebbero state slogate; quanti dolori e ingiustizie risparmiate a molti innocenti sventurati se il libro dei delitti e delle pene, per esempio, avesse avuta una così sollecita applicazione come codesta invenzione parigina!


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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