Nè il cocchiere tutto passamantato in argento, e che, come un oggetto prezioso, poteva far gola ai ladri e venir rapito, seduto in alto sulla cassetta a drappi e a frangie del carrozzone, e i tre servitori ritti in piedi di dietro, gallonati senza risparmio, anch'essi, collo scialacquo della prodigalità che ha smarrito il senso del gusto, le facevano il fondo più adatto.
La corsa della carrozza ne' luoghi principali della città doveva assomigliare ad un lungo viaggio, perchè i cavalli avevano a camminare di passo, come avviene negli ingressi trionfali, e perchè ad ogni momento era d'obbligo una fermata per rispondere agli evviva ed alle cortesie di chi stava banchettando; e precisamente in piazza Borromeo, appena uscite dal portone di casa Pietra, le due donne dovettero sostarsi innanzi al palazzo Borromeo, onde ricevere le congratulazioni del conte padrone. Nel mezzo della piazza era stato eretto un obelisco di legno posticcio tutto coperto dal vertice alla base da cento fiammelle in vetri di vario colore che rischiaravano all'intorno la piazza, e davano migliore aspetto alla facciata onde Fabio Mangone decorò quella chiesa, fondata tanti secoli prima da quel figliuolo di un soldato di Carlo Magno, che si chiamava Podone. Di qui svoltando a sinistra e procedendo lentamente tra i consueti evviva che passavano di mensa in mensa, la carrozza non fece altra fermata se non quando arrivò nella piazza dei Mercanti.
La scena che in quella notte offriva questa piazza era in vero delle più pittoresche.
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