Tutta sola poi, e quasi sdegnosa di star colle altre, sedeva in quell'appendice della piazza, che era incorniciata dal palazzo Ducale, colle proprie insegne e i proprj titoli fatti con lumini in vetri colorati estesi nella lingua del Lazio, l'Abbatia et Universitas Salsamentariorum et Postariorum pinguedinis civitatis, ecc.
La contessa Clelia che, tenuto conto di tutto, era piuttosto seria in quella notte e meditabonda, sebbene avesse vicino a sè e tenesse per mano quel caro angelo della sua Ada, sentì gli assalti del buon umore a leggere quelle parole, e si diede a ridere di cuore, riso che i rispettabili membri dell'abbazia interpretarono come un segno della gratitudine e dell'affabilità di quella egregia dama, e strepitarono per acclamarla e batterono palma a palma; e misero poi coi loro baci riconoscenti in gravissimo pericolo la bianca manina di donna Ada, quand'ella depose un rotolo di zecchini sovra il bacile d'argento, presso cui posava l'enorme testa di un cignale incoronato di salsiccia.
Liberata la bianca mano di donna Ada dai baci micidiali dei Salsamentariorum, la carrozza tirò innanzi; ma fu trattenuta dalle acclamazioni speciali che s'innalzarono da una gran tavola numerosa di convivi, e disposta in modo che girava come un semicerchio irregolare intorno alla testa, diremo, dell'informe corpaccio dell'isola del Rebecchino, nella parte che guarda la facciata del Duomo. Quei convivi erano gli avventori del caffè del Greco, giovinotti liberi per la maggior parte e senza famiglia, e che anch'essi, quantunque senza statuti nè scritti nè stampati, e senza privilegj d'abbazia e d'università, costituivano di fatto, in una parola, se non di diritto, la più felice università dei benestanti, dei nullafacenti e dei maledicenti, tra' quali abbiamo alcuni nostri conoscenti vecchi.
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