- Quando il Duomo sarà finito, sta tranquillo, che chi verrà dopo di noi penserà a far quello che non si poteva e non si doveva fare tre secoli fa.
- Perchè non si poteva?
- Ma vuoi tu che si pensasse a fare la cornice prima di veder l'effetto totale del quadro?
- Può darsi che tu abbia ragione, ma una piazza non è una cornice; e il popolo passeggia e si ferma e si trattiene in piazza prima ancora di entrare in chiesa, sicchè l'opportunità della piazza è contemporanea al tempio che vi deve campeggiare. Dirò di più, che se si fosse pensato fin d'allora a distendere la piazza per tutto lo spazio necessario a sì gran mole, anche il Duomo vi avrebbe guadagnato, e non sarebbe venuto in mente agli ingegneri del secolo passato, quando vennero a cessar gli scalpori sui tre progetti del Castelli, del Richini e del Buzzi, di impiccolire e immiserire il progetto dell'ultimo, respingendo l'idea dei due giganteschi campanili ai fianchi della facciata. La piazza regolare avrebbe mostrato che i due piloni laterali che vediamo adesso, non adempiono alle leggi della proporzione con tutto il resto del tempio. Che volete? la mia sarà un'idea stramba, ma due anni fa, quando Paolo Frisi si oppose alla determinazione degli ingegneri ed architetti del Duomo di innalzare la massima guglia sul lucernario prima di compire le altre parti del tempio, io ho detto: il padre Frisi, da quel grande uomo che è, ha ragione, ma avrebbe più ragione ancora se dicesse: signor capitolo del Duomo, signora fabbriceria, signori architetti e ingegneri, non abbiate tanta fretta; aspettate a far la guglia; aspettate a far la facciata; e, innanzi tutto sollecitate il pensiero di distenderle innanzi una piazza.
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