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      .., sei stato a Mantova?
      - Sì.
      - Bene, al palazzo Ducale di Mantova. Per introdurre poi de' cambiamenti, fa che il palazzo sia come diviso in due ale, e che la parte di mezzo sia una galleria ad ampi ed alti finestroni, i quali rendano come trasparente l'edificio, chè in tal maniera a suo tempo, anche la luna potrà venire in soccorso dell'architettura. I fianchi del Duomo finalmente sieno illustrati qui dal palazzo Ducale come sta, sebbene invochi un compiuto ristauro; là, da qualche altro palazzo che abbia una fronte molto ornata. A questo modo abbiam anche il vantaggio, di poter fare tutto a poco a poco, e senza che si stanchi il pubblico nell'aspettazione di veder compiuto un sistema unico di costruzione, che per la sua natura può stancar la pazienza di più generazioni.
      - A dire la verità, non afferro bene quest'ultimo tuo pensiero.
      - Voglio dire che, se venisse adottato un progetto sontuoso di una piazza, per esempio, come tu hai detto, tutta a portici uniformi e ad elevazioni eguali, subordinate ad un'idea sola architettonica, finchè l'opera tutta quanta non è condotta a compimento, le generazioni che ne vedono il principio e la lenta continuazione avranno sempre innanzi agli occhi qualche cosa che li disgusta. Col mio pensiero invece dei molteplici ordini d'edificj, quello con cui si dà avvio alla piazza può essere finito in breve tempo; e presentando un tutto armonico e compiuto in sè stesso, soddisfa appieno quelli che hanno avuto il merito d'innalzarlo, ed è come un compenso dell'opera loro.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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