In codesta sfera di erudizione nessuno lo vinceva; qui era tutta la forza del suo genio.
Circondato da' suoi colleghi di stravizzo, il signore del luogo, tra le alunne di Citerea e le bottiglie di Sciampagna e le carte micidiali, vi passava in trista gioconditą, non i giorni ma le notti quando trovavasi a Milano. Diciamo le notti perchč di giorno tutto taceva colą, e nelle ore in cui tutta la cittą era operosa, quel luogo poteva meritar l'appellativo di Casa del sonno, quantunque il popolo per antonomasia continuasse a chiamarla argutamente La casa del diavolo.
Abbiamo detto che vi passava le notti quand'egli trovavasi a Milano, perchč spesso trovavasi in fazione, aggiunto al presidio militare di qualche cittą del Ducato, nella sua qualitą di capitano del reggimento Clerici. Chč egli aveva a danaro comperato quel grado nella milizia, essendo vaghissimo di sfoggiar le insegne militari come quelle che pił che mai lo rendevano accetto alle donne. E non sempre eran le venali alunne di Tersicore e di Pafo quelle di cui si compiaceva; ma faceva la corte anche alle dame, e spesso accompagnava al teatro la pudica d'altrui sposa a lui cara, che capricciosamente cangiava quasi ad ogni cangiar di luna: e l'assisa e le spallette e gli speroni facevano l'effetto del guizzasole negli occhi ingenui anche di qualche fanciulla inesperta, e qualche fratello, rovinato da lui al giuoco e da lui soccorso con diabolica intenzione, diventava spesso il funesto intermediario d'amore.
Ad onta di tutte queste scellerate qualitą, il pił delle volte protette dall'oscuritą e dal silenzio, perchč il danaro faceva miracoli, ed era interesse della vergogna di non lasciarsi vedere in pubblico; esso non era, pur troppo, come si sarebbe meritato, in odio alla moltitudine.
| |
Citerea Sciampagna Milano Casa Milano Ducato Clerici Tersicore Pafo
|