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      Altro che idee e cose di chiesa! E sotto, invece del cartellone della confraternita del Santissimo Sacramento, un cartellone pendente dall'arco di mezzo, sul quale il Pubblico affollato nella mattina di quinquagesima del 97 leggeva queste parole:
     
      IL BALLO DEL PAPAOSSIA
      IL GENERAL COLLI IN ROMAPANTOMIMO
      ESEGUITODAL CITTADINO LEFÈVRE
     
      Più basso, impastati sui due estremi pilastri del portico alla portata della vista di un uomo d'ordinaria statura, si vedevano due piccoli affissi, senz'eleganza nè di carta nè di carattere. Il gesso non aveva ancor invaso la manipolazione degli stracci. Bodoni non era ancor comparso. Su quei due affissi, dopo il titolo generale del nuovo ballo, e il nome dei personaggi e degli attori, spiccava l'epigrafe dantesca:
     
      Ahi Costantin di quanto mal fu matre
     
      con quel che segue; poi si leggevano queste parole del cittadino Salfi al popolo di Milano:
      «Questo pantomimo, che annunzia il regno della ragione, non è un'invenzione semplicemente ingegnosa, ma il risultato di quei fatti e di quei caratteri che formano la storia più interessante degli ultimi tempi di Roma. Si potrebbero verificare le più minute circostanze con quei monumenti che debbono oramai essere notissimi al pubblico, e che si conservano sparsi nel giornale intitolato Termometro politico della Lombardia. Possa questo primo lampo della verità incenerir l'impostura ed il fanatismo, e far trionfar la religione e la pace.
      Salute e fratellanza.»
     
      Correndo il marzo, come abbiamo detto, faceva una bella giornata limpida e trasparente, e per soprappiù soffiava un vento marino tepido e consolante.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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