Ma costoro come faranno a chiamar sacrilego G. C.? come faranno a invocar su lui l'ira divina? Dabo tibi claves regni cœlorum, ha detto G. C. a S. Pietro; e quando il popolo, stupito de' tanti miracoli che operava, voleva farlo re, che cosa fece G. C.? Fugit ne eum facerent regem; e che disse quando fra' suoi discepoli si agitò quistione di maggioranza? Qui major est inter vos, fiat sicut minor; e di che parole fece uso quando parlò dei re della terra? Reges gentium dominantur eorum, vos autem non sic. Com'è dunque che, se i comandi e gli esempj dati personalmente dal Redentore sono precisi, comandi ed esempj da doversi fedelmente seguire, com'è che, mentre e G. C. e San Pietro hanno avuto in orrore ogni sorta di dominio sopra gli altri, il papa potrà pretendere monarchia terrena?
«Alla podestà temporale si oppone dunque il carattere dell'ecclesiastica società, la dottrina e l'esempio di G. C., gl'insegnamenti degli scrittori e dei Padri, la pratica fedelmente seguita nei primi secoli della Chiesa.
«La società ecclesiastica non si propone altra cosa, che disporre il cuore de' popoli a vivere secondo le massime del Vangelo, e condurli alla vita eterna.
«Gesù Cristo non dà a' suoi discepoli altra autorità che d'istruire, predicare e battezzar le nazioni: docete omnes gentes, baptizate eos in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti.
«Gesù Cristo non concede a' suoi discepoli altra podestà che di legare e sciogliere dai peccati gli uomini: Amen dico vobis, quæcumque ligaveritis super terram, erunt ligata; et quæcumque solveritis, erunt soluta.
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