Ci fu un momento di silenzio, in cui non s'udì che il fruscio de' foglietti, che passavano di mano in mano; poi seguì il mormorio di tanto pubblico leggente; poi parole alte, e commenti e risate sonore.
E in un lato della platea, a un tratto si sentì a declamare ad alta voce alcuni brani di quel proclama; onde tutti volsero le teste a quel punto, e si misero in ascolto:
«L'Europa, da un estremo all'altro, tien fisso in voi lo sguardo (nei soldati del papa); non dubita del vostro coraggio e d'un esito felice che gli corrisponda.
«L'ottimo imperatore d'Austria», e qui ci fu una salva di fischiate.... «L'ottimo imperatore d'Austria Francesco II, il difensore magnanimo, l'avvocato della Chiesa romana, nel tempo stesso che manda in nostro aiuto gl'intrepidi volonterosi ungari, transilvani, croati e alemanni, vi ha spedito, alla prima richiesta del santissimo nostro affettuoso padre Pio VI, uno de' migliori, più pregiati, più sperimentati di lui generali... (e qui un uh!... sonoro e prolungato di quanti ascoltavano), che solo vi mancava, che bramavate. Ei venne sollecito; è fra voi. Il nome solo di Colli non vi commove, non v'infonde spirito, non ravviva gli animi di tutti i popoli?... (A queste parole s'innalzarono da varj punti delle risate sonore).
«L'onor comune vuole da voi che lo stimiate un nuovo Cesare, onde per mezzo vostro venga, veda, vinca. Fortunati voi che potete sperarlo con tanto fondamento...»
E le risate continuarono, e intercalate ad esse de' sibili e dei basta!!! I quali basta cominciarono a prendere il sopravvento.
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