Allora dal loggione, quella medesima voce taurina che già aveva gridato viva la Dionisa, gridò silenzio! squarciando l'aria teatrale con tale risolutezza, da non ammettere la possibilità che si potesse disobbedire; e silenzio fu fatto; e si udì netto il fischio che annunziava l'alzata del sipario, il quale si alzò infatti, e comparve la piazza di S. Pietro in Roma. Il pubblico mandò quella concorde esclamazione di maraviglia onde anche oggi suol salutare la discesa della lumiera; esclamazione che fu susseguita da applausi prolungati al bravo Landriani, il quale stupendamente aveva dipinta quella scena; e il Landriani dovette mostrarsi a ringraziare il pubblico.
La piazza di S. Pietro era ingombrata da immenso popolo, impaziente, come diceva il libretto, di godere del general Colli. Dopo alcuni momenti d'aspettazione, conceduti al pubblico appunto per ammirare la grandiosa prospettiva della città eterna, comparve il papa sulla sedia gestatoria, e venne portato nel mezzo della piazza: la sua corte, in tutto lo sfoggio delle vesti ecclesiastiche, lo circondava; le guardie d'onore e le guardie svizzere, sfolgoranti d'oro ed argento con esagerazione, introdotti a beneplacito del vestiarista, che volle farsi merito e contendere la palma al pittor scenico, gli sfilarono ai lati in duplice ala. - Tutte le altre truppe in armi si schierarono sul fondo del palco. Anche qui, per conceder tempo al pubblico di ammirare ed applaudire, furono lasciati trascorrere alcuni minuti; e il pubblico ammirò infatti ed applaudì vivamente; e il pontefice Pio VI, ossia monsieur Lefèvre, il quale si dimenticò del suo carattere, si alzò dalla sedia gestatoria e fece tre riverenze alla platea, che lo avea preso a ben volere; ma la platea tacque di tratto, perchè non desiderava che s'imbrogliassero le idee.
| |
Dionisa S. Pietro Roma Landriani Landriani S. Pietro Colli Pio VI Lefèvre
|