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      A questo prodigio il papa riconosceva la libertà, di cui cingevasi il berretto, deponendo il simbolico triregno.
      E qui avvenne quello che non avrebbe dovuto avvenire. Al gruppo analogo che tutti i personaggi e le comparse fecero intorno al papa, abbracciato col generale dei Domenicani, e col general Colli, che aveva transatto anch'esso, il pubblico non potè a meno d'applaudire freneticamente; e la frenesia passò il segno. Veramente la mozione venne da un ufficiale francese, che gridò: Vive le pape; vive le général - mais nous voulons un périgordin entre le pape et le général. Allons, vite - un périgordin. E quella parte di popolo che ama sempre di straripare, si mise ad assecondare la mozione del bizzarro ufficiale; e allons, vite, un périgordin, fu il grido frenetico che invase platea e palcoscenico; grido che, non essendo tosto adempiuto dai signori attori, minacciò di convertirsi in atti violenti. Se il papa fosse stato il papa, certo che avrebbe resistito alla pubblica violenza, e avrebbe piuttosto voluto morir martire; ma monsieur Lefèvre non aveva nè questa smania, nè una eccessiva devozione per la dignità pontificale; così, per stornare i projettili dell'ira pubblica, si mise a danzare col signor Raimondo Fidanza un perigordino che andò alle stelle. La strana danza inaspettata provocò una sconcia ilarità generale, al punto che scoppiavano dalle convulsioni del riso anche quelli che ne avevano dispetto e quasi paura.
      Ma a far cessare lo scandalo provvidero i direttori del palco scenico, ordinando che si calasse il sipario.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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