Quella voce esclamò: «Colui che, nato di madre italiana, ha tratto il figliuolo di Satana dalle onde di sangue, sarà perduto in eterno. Ma starà invece tra i beati del paradiso chi, uccidendolo, salverà l'Italia e il mondo.» Io dunque sono qui per consiglio, io mi sento da tanto da mandare ad effetto i divini voleri.
- E voi, che cosa avete risposto? domandò monsignor vescovo.
- Nulla ho risposto, bensì gli ho detto: Tornate da me fra tre giorni.
Monsignor vescovo non parlava. Non voleva dar consigli.
Egli era profondo in divinità, ma la scienza non gli aveva stravolto il cervello! Se il disegno progettato si fosse già compiuto, avrebbe trovato i sofismi per giustificarlo; ma trattandosi di consigliarlo, non osava. Era stato educato in seminario, non a S. Fedele, nè a S. Damiano.
Ma intanto che tutti tacevano, l'ex professore di casuistica esclamò:
- La scienza approva un tal disegno. I libri santi ne offrono l'esempio. Abramo non istette in dubbio di uccidere Isacco.
A questo punto il Suardi, perduta la pazienza, esclamò con forza:
- Ma io, che non sono Abramo, non dubito di non voler fare una minchioneria. - Il coscritto è certamente un povero pazzo. - Quando ritorna al vostro confessionale insegnategli la via di porta Tosa. È tutto quello che si può fare per quel povero demente, vittima certo e del padre priore, e della madre santa, e delle santocchie sorelle, e dei preti, e dei frati gabbamondi.
L'ex professore di casuistica si alzò inferocito; fulminò d'uno sguardo terribile il Suardi; guardò altiero il vescovo; poi, a un tratto, piegò il capo sul petto, congiunse le due mani, e:
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