- Non è mai troppo tardi. Quel che avrei dovuto dire a voi tutti lo dirò al colonnello, che poi ve ne farà comunicazione. Ma dov'è il capitano Baroggi?
- S'è fermato col colonnello, per cose che riguardano il reggimento.
- A rivederci dunque stasera in teatro, dove ci sarà un chiasso del diavolo, perchè so che è stato proibito il nuovo ballo di Lefèvre.
3/4 A rivederci, tutti risposero; - e il Suardi, fattosi annunziare, entrò dal colonnello.
Quando fu in camera, salutato in prima il colonnello, si rivolse poscia al Baroggi, e:
- Ho un'incumbenza da darti, gli disse.
Il capitano Baroggi si alzò da sedere, spiegando, senza volerlo e senza pensarci, tutta l'aitanza disinvolta e leggiadra della sua giovanile figura, nata fatta per l'assisa e gli spallini e i calzoni di pelle e gli stivali alti. Aveva nel corpo quella eleganza poderosa e accentata del discobulo greco; con una di quelle faccie, care le mie donne, che non si sanno definire; perchè c'era in quelle vaghe linee la sprezzatura del soldato, la severità e persino l'asprezza, se, a un guizzo repentino dei muscoli, tutte quelle impronte non fossero scomparse per dar luogo ai loro opposti; perchè la fronte, se si spianava, era serena come quella d'una fanciulla; e se l'occhio perdea il lampo virile e crudo di chi, a cavallo, eccita alla carica e alla strage lo squadrone, assumeva una soavità quasi infantile, nella quale tuttavia parevano nuotare l'arguzia e la seduzione. Il ritratto in miniatura che noi possediamo di questo bel capitano, eseguito in allora dal distinto pittore ed incisore Evangelisti, ci fa trovare qualche somiglianza tra la sua faccia e quella del Tancredi, che il pittore Riva dipinse nel suo quadro di concorso, premiato dall'Accademia di belle arti tanti anni sono.
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