Ma questa bellezza c'è e, per trovarla, basta cercarla.
Nel caso nostro poi, oltre la testimonianza del Bruni, che sta garante per noi, di alcuni dei nostri personaggi esistono ancora i ritratti, eseguiti per mano di pittori più o meno distinti, compreso appunto questo del capitano Baroggi.
Or, tornando ai fatti, il Galantino, col permesso del colonnello, disse al Baroggi:
- Ho un'incumbenza da darti, la quale chi sa quanti te la invidieranno.
- Di che genere ella è?
- Del miglior genere. Si tratta di portare un mazzo di viole ad una signora.
- È proprio necessario per questo la persona di un capitano di cavalleria?
- Non è necessario, ma è utile; seppure è utile far la conoscenza della più bella donna di Milano.
- Ma chi è questa donna?
- È la contessa A..., che desidera proteggerti. Ella stessa me lo disse ora colla sua bocca di rose. Va e ringraziami; trent'anni fa avrei finto di non capire, e ci sarei andato io stesso.
Il colonnello Landrieux, messosi a ridere, ed entrato a far parte di quel discorso:
- Ah, ah, disse, se a voi dispiace l'incumbenza, il mio caro capitano, passate il mazzo di viole a monsieur Chapier, l'intendente di guerra, che è innamorato pazzo di questa vostra bella contessa, la quale, mentre sciala con tutti, s'è messa in testa di far l'avara e la pinzochera con lui. Tanto che tutti ridono alle sue spalle, ed egli si dà per disperato, e dice di voler uccidere tutti gli amanti di lei.
Il Galantino era benissimo informato di tutto questo, e allorchè s'incontrò colla contessa, se fu sollecito a prometterle che le avrebbe mandato il bel capitano, fu perchè aveva bisogno e della contessa e del capitano per tirare in ballo l'intendente Chapier, il solo che gli fosse d'impaccio nel fatto degli appalti.
| |
Bruni Baroggi Galantino Baroggi Milano Landrieux Chapier Galantino Chapier
|