Ma, tanto era destinato l'intreccio e la catastrofe di un dramma serio, che si apprestò in que' giorni appunto la prima delle due sontuose feste da ballo che si dovevano dare nel palazzo Busca-Serbelloni.
Il nostro capitano vi andò in calzoni di spinone e in calzettine di seta; perchè il giovane Bonaparte, in fondo in fondo alla sua ambizione fiutando già l'impero, in quel breve anno di vittorie favolose, dall'irta Sparta erasi già converso alla geniale Atene, e gli scapigliati e squallidi sanculotti aveva cangiati in damerini ad allettamento delle moltitudini. Ora noi non sappiamo come sien corse le cose tra donna Clelia rigidissima e donna Ada; ma il fatto sta che, in mezzo alle belle dame e alle fanciulle che sedevano intorno intorno alla sala da ballo sui bianchi sedili, trovavansi donna Ada appunto e donna Paolina. Questa anzi, nell'istante che il capitano Baroggi mise piede nella sala, stava sorgendo perchè un gentile ufficiale le porgeva la mano invitandola ad un perigordino. Il Baroggi non la conobbe al primo, perchè le vesti femminili la facevano parer diversa da quella che a lui era comparsa nella verde giubba e nei calzoni di pelle di daino; ma la ravvisò poi, e si ravvisarono e danzarono insieme e contradanze e perigordini e monferrine, e si parlarono a lungo e concertarono...
Madri amorose e sollecite, le quali vivete in timore d'ogni nonnulla che mai possa avvenire alle vostre figliuole, ascoltate un nostro parere: tenetele ben lungi dalle feste da ballo. Nell'ebbrezza della danza vorticosa, in quel tepore che, al pari di una corrente elettrica, è mandato e rimandato da corpo a corpo stretti in artistico abbraccio, v'è un veleno assassino che basta per intorbidare le pure sorgenti dell'innocenza inconsapevole!
| |
Busca-Serbelloni Bonaparte Sparta Atene Clelia Ada Ada Paolina Baroggi Baroggi
|