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      - Ma appena comparve il dragone, come quando ne' campi si levan gl'incastri, che tosto si sente il fremito e il mormorio delle acque irrigatrici, proruppero in chiacchiere, le spiritose invenzioni, le congetture, i sospetti, le calunnie, le quali s'intrecciarono poi in mille combinazioni e varianti quando fu notato che il signor Andrea Suardi era entrato in palchetto anch'esso: il signor Andrea, che in quella sera, come il Beltrame del Roberto il Diavolo, lavorava colle occulte sue armi per spingere tutti a perdizione, se ci fosse stato il bisogno, onde salvare se stesso.
      Allorchè, dopo l'intermezzo, il pubblico si rimise a sedere per vedere il ballo, che non era più quello del Papa; la contessa A... e il capitano Baroggi erano usciti dal loro palchetto, circostanza comunissima, che non fece nè freddo, nè caldo. - E il ballo andò fin quasi alla fine; quando, nel momento che la coppia danzante stava facendo le sue pose di grazia, la platea fu tutta in scompiglio. Quelli che stavano in piedi furon visti uscire repentinamente; i seduti si alzarono per domandare di che si trattasse; corsero voci diverse; si parlò di un alterco avvenuto in ridotto. La coppia danzante cessò i suoi vaghi giri; tacque l'orchestra.
     
     
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      Gli scellerati per vocazione e per arte, i quali di ogni cosa si fanno un'arme per raggiungere i proprj intenti, spesse volte nella raccolta dei mezzi somigliano a quella classe speciale d'avari che sono avidi dell'oro e lo accumulano affannosamente, non perchè amino l'oro in se stesso, ma perchè temono sempre di essere sorpresi da improvvisi bisogni, e però non vogliono lasciarsi cogliere sprovvisti.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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