Sopratutto che il nome della contessa sia rispettato col silenzio. Sorridendo gli si va vicino e lo si guarda, come a dirgli: Mi fai ridere e mi fai compassione nel tempo stesso; se non s'accorge, si torna da capo; se non basta, passando vicino alla sedia, gli s'urta dentro; se non basta ancora, gli si pesta un piede, in guisa da fargli comprendere che non è stato uno sbaglio. Già quando un cane guarda un gatto, non occorrono raccomandazioni per farli venire alle prese. Il resto vien da sè.
Quel che il Suardi aveva detto, era il vero. Monsieur Chapier aveva infatti, momenti prima, sparlato del Baroggi a quel modo che fu riferito. Il Suardi, che stette in sull'ale tutta la sera per non lasciar sfuggir nulla, sapute quelle ingiurie, corse a farle fruttare, e fruttarono infatti più di quello che si sarebbe pensato. Il Baroggi quando salì in Ridotto, traspirando ira da tutti i pori, non disse nulla; ma, passando vicino alla sedia dov'era monsieur Chapier, la urtò di tanto, che spostandola un buon tratto, il Francese sarebbe caduto, se un ufficiale non l'avesse preso tra le braccia. È inutile il dire che gl'insulti scoppiarono senza farsi aspettare. Tutto il Ridotto fu sottosopra, e la prova delle armi sarebbesi fatta là issofatto, se non si fossero intromessi ufficiali e cittadini a metter pace pel momento, e a trasportar la questione sul terreno del così detto onore.
Le cose erano a tal punto quando la platea sorse tutta quanta.
XI
Non occorre l'aggiungere, che il pubblico, addensatosi nell'atrio del teatro, perchè la notizia del fiero alterco dalle sale del Ridotto in un baleno avea disceso le scale, come seppe le cagioni e sentì che gli effetti si erano risolti in un duello da definirsi all'alba del dì prossimo, a poco a poco si diradò, perchè, non passando quasi giorno senza qualche duello tra borghesi e soldati, tra Italiani e Francesi, vi aveva fatto l'abito e non ci annetteva moltissima importanza.
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