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      Ella, abbracciata dal giovane soldato, di cui l'impeto della tenerezza comunicava qualcosa di santo pur a quell'atto di eccessiva confidenza, gli appoggiò sugli spallini le sue mani bianche e minute, inchinando sul di lui petto affannato il caro capo coperto dall'elmo.
      La prospettiva del vetusto Castello faceva pittorico fondo a quel gruppo, che parea riprodurre le fantasiose avventure del cavalleresco medio evo.
      Il silenzio della notte era profondo. Nè i due giovani lo interrompevano, assorti come erano in un entusiasmo particolare, che riceveva la sua esaltazione dalle paure stesse dell'avvenire.
      Alla fine il capitano si scosse, e guardando al cielo e passando la mano sulla fronte:
      - Ora che si fa? disse. All'alba io devo battermi e tu?...
      - Io aspetterò lì presso, rispose la fanciulla; se tu muori, io morirò; se tu rimani ferito, ti assisterò. Il mio destino è questo e deve esser questo.
      Il Baroggi, commosso a tali parole, ed abbracciando onestamente la fanciulla:
      - Non morirò, disse, non è possibile; tu sei il mio angelo tutelare, ed io tengo sicuri i miei colpi. Ma ora dimmi: v'è qualche persona, qualche donna pietosa, qualche uomo d'autorità e di senno, che entri qualche volta nei consigli della tua famiglia; che sia richiesto ed ascoltato, e in cui la madre tua riponga intera la sua confidenza?
      La fanciulla sentì un colpo inaspettato a quel nome di madre, della quale, pur troppo, da qualche ora viveva smemorata. Ma quanto fu lunga la dimenticanza, altrettanto fu cruda la fitta del risovvenirsene, e:


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Castello Baroggi