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      - Povera madre mia! esclamò.
      E stette muta, e in quell'atto di chi cerca e non trova un rimedio a una gran sciagura.
      E di lì a poco:
      - Che cosa dicevi tu? soggiunse. Io conosco molte persone amicissime di casa; ma perchè domandi questo?
      - Perché qualcuna di esse potrebbe metter riparo a tutto.
      - E in che modo?
      - Il modo lo so io.
      Allora donna Paolina nominò molte persone; nominò, fra l'altre, donna Gaetana Agnese; la contessa del Grillo; la duchessa del Sesto; l'avvocato Strigelli, ecc., ecc.; in ultimo nominò anche il nostro amico Giocondo Bruni. A questo anzi si fermò, notando che esso abitava nella medesima contrada della Spiga, a due porte dalla propria casa, e soggiungendo altri particolari.
      Naturalmente il capitano Baroggi mise gli occhi sull'ultimo nominato, e disse:
      - Senti, cara, hai tu coraggio?
      - Tu l'hai veduto.
      - Ti basterebbe l'animo di fermarti qui fin ch'io ritorno?
      Donna Paolina lo guardò dubitosa...
      - Non ci vuole che il tempo di far la strada... Ora sono le quattro... Io volo da questo amico di casa tua... Giacchè dici che è uomo da gettarsegli in braccio interamente... gli dico tutto... ed egli s'incaricherà del resto. Speriamo; forse il partito disperato che hai preso fu un'ispirazione del Cielo.
      Ciò detto, invitò la fanciulla a salire nella propria camera.
      Donna Paolina gli fece osservare che non avrebbe patito, mentre aspettava, di star chiusa in una camera; bensì avrebbe aspettato passeggiando nel cortile.
      Allora il capitano chiamò l'ordinanza, che venne tosto.
      - Senti, camerata, gli disse, io esco un momento e torno subito.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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