Pagina (893/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Finchè il mondo continuerà a contrariarlo, a sprezzarlo, ad abborrirlo, egli, di necessità, sapendo di essere in guerra con tutti, deve trattar tutti come nemici; essendo poi naturalmente scaltro e facoltoso, a lungo andare è lui che si vendicherà degli altri. Se l'opinione pubblica non fosse così implacabile, quanti iniqui di meno ci sarebbero a questo mondo! Però io temerò sempre dal Suardi qualche colpo terribile, o a danno della fanciulla o a danno della contessa Clelia; però la fanciulla non potrà mai essere felice con questo marchese che, per dirvelo a quattr'occhi, e purchè non lo ripetiate a nessuno, mi sembra ben più tristo di quell'altro. Ma il bel mondo applaude a queste nozze, perchè ci son venti milioni, perchè il casato è cospicuo, perchè è disposto a perdonare al marchese tutta la sua vita scapestrata, essendo come attratto simpaticamente verso un certo genere di colpe; e credendo di conciliar l'indulgenza colla morale, coprendo tante vergogne con un matrimonio degno di festa pubblica e di pubblica illuminazione. -
      «Così pensava donna Paola; ma ora bisognerà dir qualche cosa del Suardi, e di quel che avvenne di lui dal maggio del 1766, quando fu carcerato pro rapto virginum, come portava la denuncia dell'avvocato Strigelli.
      «Il Suardi, a malgrado della sua posizione, delle sue ricchezze, delle sue conoscenze, stette otto mesi interi nelle prigioni del Capitano di Giustizia. Fu generale il desiderio così del pubblico come dell'intera magistratura, che quella vecchia volpe lasciasse finalmente la coda nella trappola.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Suardi Clelia Paola Suardi Strigelli Suardi Capitano Giustizia