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      È inutile il dire che mio padre avea sempre tempestato perchè si mandasse al diavolo il marchese; ma come s'accorse che non c'era verso, e che v'erano circostanze tali, in faccia a cui non era più possibile scansare il male, si adoperò col più sincero interesse perchè almeno potesse rendersi più sopportabile. L'avvocato Strigelli, che per celia chiamava mio padre il suo consultatore, lo richiese da senno del suo parere, quando si trattò di stendere il contratto nuziale. Il marchese F... vedeva ciò di malissima voglia, perchè tra mio padre e lui c'era un'avversione cordiale; ma siccome, non dirò l'affetto, ma la sua passione per la contessina, apparteneva alla categoria dei furori, onde era impaziente e convulso d'ogni benchè minimo indugio, così taceva e lasciava andare, e non aveva objezioni da fare, comunque fossero i patti. Per tutto ciò e per le mille gentilezze di cui colmava la contessina e pei regali veramente principeschi che aveva messo a' piedi di lei; inoltre, per una giocondissima amabilità che gli era data fuori e gli andava crescendo in ragione che si avvicinava il giorno del matrimonio; per tutto questo adunque era riuscito a metter la pace e l'allegria in tutti; e m'accorgevo che s'era fatta abbastanza lieta anche la fanciulla, e quasi era diventato sopportabile anche a me. Torno a ripetere, io sentivo molta simpatia per quella ragazza; ma era una simpatia molto somigliante a quella che un uomo ragionevole e povero ha pei cavalli e le carrozze, che cioè ne ha il desiderio, senza per questo dar la testa nelle muraglie se deve andare a piedi.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Strigelli