Ma allora venne in suo soccorso l'artista che in quel crocchio faceva da Cicerone per tutti.
- Troppo spesso, prese dunque a dire colui, nelle storie molto lodate e molto divulgate la verità si cerca e non si trova. Certo che quei disordini sono avvenuti, certo che le concussioni furono fatte, certo che i capolavori furono rubati; ma bisogna portarsi a quei tempi, ma bisogna conoscere le nefandità che prepararono quelle vendette. Oggi non v'è, per esempio, chi non chiami Pio VI e santo e martire. Ma dove si legge quel ch'egli fece prima di toccare gli ottant'anni? Caro signor abate, ella è ancora giovane, e poi non è alla segreteria, nè alla curia dove si legge la vita ai papi. Non è alla curia dove si conoscono gl'insidiosi intrighi dei cardinali e dei vescovi e degli altri prelati di tutti i colori... Ma cangiamo discorso, che se alcuno riportasse le mie parole, anche nella mia condizione di cittadino francese, potrebbero assassinarmi colla mordacchia; chè i sacerdoti di Cristo hanno trovato il modo di superare la feroce antichità nel tormentare i galantuomini quando manifestano opinioni contrarie a quel ch'essi vogliono. Discendiamo dunque, che è disceso anche il sole, ed è scomparso dietro la palla di rame.
L'abate tacque. Discesero tutti. Strada facendo, l'artista, che si diede a conoscere per un tal Baldani, emigrato lombardo fin dal 1814, diventato suddito francese, e allora dimorante a Roma per collaborare a un'opera sulle antichità romane che doveva uscire a Parigi, rivoltosi al giovine milanese, gli disse che se voleva conoscere i segreti del tempo in cui si piantò a Roma l'albero della libertà gli avrebbe fatto conoscere un popolano, figliuolo di un tal Camillone di Trastevere, per mezzo del quale avrebbe saputo quello che non c'è in tutte le storie.
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