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      Però i consoli che sapevano il greco e il latino e tutte le vesciche della scolastica, non essendo mai stati assunti in addietro ai pubblici impieghi, perchè questi stettero sempre nelle mani dei preti, non seppero o, meglio, non poterono provvedere alla mancanza delle derrate, del pane, delle cose più invocate dalla plebe affamata; nè potendo far scaturire la moneta tanto necessaria alle pubbliche contrattazioni, in prima pensarono di far fondere il vasellame d'oro e d'argento che si trovava nei palazzi pontificj e in quelli dei cardinali, poscia tutti gli utensili domestici di rame e le campane delle chiese degli otto dipartimenti del nuovo Stato.
      Questa deplorabile misura, che però era ingiunta da una terribile necessità, e di cui, percorrendo la catena delle cause, si trova pur sempre la prima cagione effettiva nel mal governo pontificale, sedusse al furto i popolani chiamati ad operare quelle fusioni; sedusse al furto e al saccheggio i soldati chiamati a far loro la guardia; sedusse e persuase i capi stessi dell'esercito a prevenire quei furti con furti più colossali e vistosi per conto proprio; e siccome quei capi seppero che di ciò si mandavano querele al Direttorio, furono solleciti di spedire a Parigi i tesori dell'arte italica, perchè lo splendore di quella sterminata preda abbagliasse gli occhi e respingesse i rimproveri e trattenesse le punizioni.
      Si tolsero a Roma, come ognuno sa, più di cinquanta fra le più celebri statue dell'antichità;. tutti i busti famosi degli dèi e degli eroi greci e romani; i più riputati capolavori di Raffaello e di Domenichino.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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